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 Editoriali


LIBRI DELLA PAURA O DEL CORAGGIO?
Editoriale di gennaio 2000

Nella produzione cinematografica e nella letteratura per ragazzi la fantasia degli autori sembra oggi rispondere al bisogno di orrore: mostri, cannibali, vampiri si moltiplicano in storie di ordinaria e straordinaria paura. Il regista Stephen Sommer dice che la storia, con il suo carico di maledizioni e di morte "ripropone la linea d'ombra tra il bene e il male, trasformando in spettacolo collettivo gli interrogativi di fine millennio".
Steven Spielberg fonde orrore e soprannaturale e afferma che " ci sono abissi che non siamo riusciti a colmare: il cinema della paura ci dà l'illusione di riempirli".
Nella letteratura giovanile domina Stephen King che nell'orrore ha trovato il filone aureo e ha negli adolescenti i suoi lettori fedeli, spesso esclusivi. Antonio Faeti, esperto di letteratura infantile, definisce King "il nuovo raccontafiabe dell'Occidente" perché, spiega, "King sembra prendere per mano il lettore giovane che guarda con occhio trepido verso la storia e dirgli: ti guido io attraverso questo mondo complesso, squinternato e ti offro una chiave interpretativa: l'orrore".
Noi pensiamo che se la società è stata ed è ancora violenta, la funzione degli artisti dell'immagine e della parola, non deve essere quella di chi si adegua, ma di chi reagisce esprimendo il pensiero positivo divergente. Oggi, di fronte alla crescente rappresentazione del crimine e del disprezzo della vita, opera di una minoranza di individui che hanno abbandonato le regole morali sui cui dovrebbe fondarsi una società umana e civile, c'è una maggioranza di persone che amano i loro figli e vogliono educarli con libri esemplari, affascinanti, in cui gli assassini non siano considerati eroi e l'eroismo si possa vivere nella vita quotidiana esprimendo i valori dell'altruismo, del rispetto dei diversi, della solidarietà e dell'avventura della vita come bene da realizzare insieme, e non contro i nostri simili.
C'è quindi bisogno di libri esemplari, affascinanti, capaci di scuotere le coscienze contro la moda perversa dei racconti di omicidi sulla quale puntano purtroppo molti editori per fini soprattutto commerciali.
Non è con la paura quindi, ma con il coraggio che scrittori e registi possono contribuire a dare ai nostri bambini il senso dell'appartenenza a una società in difficile travaglio, nella quale però esiste lo spazio per costruire un mondo diverso, un futuro meno drammatico, senza paura. Libri scritti con arte che aiutino i bambini a usare la fantasia e l'intelligenza per ripulire il mondo dagli inutili mostri che oggi li tengono prigionieri.
Mario Lodi

 

   
   
   
   
   




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