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 Editoriali


I PASSI DELL'EDUCAZIONE per un armonia fra arte e scienza
di Carlo Ridolfi

In un recente convegno a Padova, un rappresentante degli insegnanti lamentava che si fosse persa quella centralità del maestro e del professore, attori dell’atto di “forgiare l’alunno”, che sarebbe, secondo lui, alla base di una positiva concezione della scuola e dell’educazione.

L’uso del verbo “forgiare” è significativo. Si intende che il bambino o la ragazza siano materia informe, molle, da piegare e mettere in forma secondo i dettami della società e del senso comune.

Di tutt’altro avviso sono state, senza dubbio, le centinaia di persone, uomini e donne provenienti da tutta Italia, da Gorizia a Palermo, che il 12 e 13 ottobre hanno affollato le sedi del III incontro nazionale della Rete di cooperazione educativa “C’è speranza se questo accade a…”, che si è tenuto nei comuni padovani di Cadoneghe e Vigodarzere.

Il titolo: “I passi dell’educazione. Per un’armonia tra arte e scienza”, suggerito dal nostro grande maestro Mario Lodi, che dalla Casa delle Arti e del Gioco di Drizzona, vicino Cremona, ha fatto partire prima l’intuizione e poi il progetto concreto di una rete che mettesse in collegamento quanti hanno a cuore l’educazione.

All’auditorium “Ramin” di Cadoneghe, sabato 12 mattina, la giornata ha avuto inizio con l’immagine disegnata di un cielo azzurrissimo solcato da aeroplanini di carta e con le note di “Blowin’ in the wind” di Bob Dylan, forse la canzone più famosa del mondo, che aprivano il video introduttivo. “Quante strade deve percorrere un uomo prima che lo si possa chiamare uomo?”, cantava Dylan, esattamente cinquant’anni fa. Nel video si sono viste immagini dei precedenti incontri della Rete: quello preliminare di Verona, quello di Soave nel 2011, quello di Sestri Levante nel 2012. “Noi non abbiamo un’unica risposta da far soffiare nel vento – si è detto nella presentazione - ma vorremmo che questi due giorni contribuissero a farne volare molte e molte”.

Il programma della mattinata prevedeva una tavola rotonda fra quattro persone. Sono Carla Ida Salviati, direttrice delle riviste scolastiche Giunti e curatrice del libro “Mario Lodi maestro”, che ha coordinato con sapienza e ironia il filo del discorso. Ha iniziato Francesco Tonucci, ricercatore CNR, responsabile del meraviglioso progetto “La città dei bambini”, che ha analizzato i molti limiti che la nostra spaventata società pone ai bambini e alle bambine e ha sollecitato con forza insegnanti ed educatori ad avere più fiducia e più coraggio. Poi Roberto Pittarello, artista e insegnante di didattica delle arti visive all’Università di Padova, che non si è certo tirato indietro quando gli è stato chiesto di essere impietoso nei confronti del mondo degli adulti che troppo spesso congela l’arte, sia quella ufficiale e certificata che quella dei bambini, in schemi e modelli predisposti che ne mortificano la potenzialità creatrice. Infine Maria Pia Veladiano, dirigente scolastica e autrice di splendidi romanzi, che ha posto l’accento sulla necessità di considerare l’armonia educativa come uno degli aspetti di una più generale armonia, tutta da costruire, tra genere maschile e genere femminile.

A conclusione della mattinata Andrea Segre, bravissimo regista veneto, ha parlato del suo nuovissimo film, La prima neve, e ha presentato, con l’occasione, anche il progetto La prima scuola, una raccolta di fondi per finanziare progetti soprattutto di tipo artistico da mettere in cantiere in scuole pubbliche di periferia.

Dal pomeriggio “I passi dell’educazione” si sono spostati a Vigodarzere. Il municipio ha sede a Villa Zusto, classica magione cinquecentesca che sta dentro il bel parco comunale. A fianco, nella “barchessa”, il lavoro dell’amministrazione ha reso possibile la realizzazione della biblioteca del paese, che ha ospitato laLibreria pedagogicae la Piazza della condivisione.

A pochi metri si trova la scuola primaria di secondo grado (si dice così, sarebbe quella che un tempo noi conoscevamo come scuola media) “A. Moroni”, che ha ospitato i tredici laboratori del sabato pomeriggio e gli altrettanti gruppi tematici della domenica mattina.

Al termine dei gruppi tematici, la mattinata della domenica ha riservato altre piacevole ed emozionanti sorprese. Innanzitutto la restituzione del lavoro dei gruppi stessi, che alcuni hanno fatto raccontando, altri cantando, altri recitando. Poi la presentazione di un appuntamento di grandissimo interesse. Giancarlo Cavinato, del Movimento di Cooperazione Educativa, ha illustrato il progetto dell’incontro nazionale delle scuole Freinet – il maestro elementare francese dal quale molti hanno imparato anche qui in Italia – che si terrà a Reggio Emilia nel luglio 2014. Infine, in un momento in cui praticamente nessuno ha contenuto la commozione, Stefania Fenizi Zavalloni ha presentato un bellissimo video su Gianfranco, suo marito, scomparso troppo giovane lo scorso anno, maestro, direttore didattico, burattinaio, pittore, grande uomo in tutti i sensi.

Il III incontro nazionale della Rete di cooperazione educativa “C’è speranza se questo accade a…” si inseriva, nell’edizione 2013, nella terza edizione del Festival della Lentezza. Insieme, queste due bellissime realtà hanno dato vita, oltre al convegno “I passi dell’educazione”, alla straordinaria festa finale “Le ore dell’arte in valigia”, che ha visto il parco di Villa Zusto di Vigodarzere riempirsi di musicisti di strada, burattinai, giocolieri, clowns, artigiani, dispensatori di deliziosi gelati e di miele sopraffino.

Un degno finale, salutato anche da un tiepido ma simpatico sole che ha cominciato a far capolino, per un appuntamento che non sarà facilmente dimenticato da chiunque, a lungo o solo per qualche momento, ne sia entrato in contatto.

Carlo RIDOLFI

 

   
   
   
   
   




Precedenti:
LIBRI DELLA PAURA O DEL CORAGGIO?
Editoriale di gennaio 2000
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Editoriale di aprile 2000
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Editoriale di luglio 2000
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