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 Editoriali


LA CITTA' E L'ARTE. PROPOSTA AI SINDACI
Editoriale di aprile 2000

Da qualche anno, quando viaggio in treno e cammino nelle città, vedo su muri, viadotti, palazzi, treni e altri spazi a portata di spray, le composizioni dei cosiddetti "graffitari", e provo due sensazioni in contraddizione fra loro.
La prima è che l'idea di abbellire lo spazio urbano spesso così grigio e anonimo, con motivi vivaci e decorazioni artistiche, mi attira e mi piace.
L'altra sensazione è che, tranne qualche rara estrosa composizione, in genere le pitture sono brutte, deturpanti, e si accompagnano spesso a danni vandalici alle cose, e a frasi volgari.
Questo mi urta e mi mette a disagio.
Alcuni sindaci di grandi città, interpretando la giusta reazione dei cittadini, hanno cercato di avviare a soluzione il problema con metodi repressivi: multe, denunce, ripulitura imposta.
Io non credo che questo sia il metodo giusto. Mi pare più opportuno accogliere l'idea del segno decorativo ed espressivo come abbellimento dei nostri paesi e delle nostre città; lo si faceva nel passato con affreschi sulle case e sulle chiese.
L'idea di un intervento estetico, quindi educativo, sulla realtà urbana può essere avviato con due obiettivi.
Il primo è quello di invitare i proprietari delle case più decrepite a intonacarle e dipingerle con tinte in armonia con quelle delle case del quartiere. Poichè la spesa di tale recupero potrebbe non essere alla portata di tutti, il Comune potrebbe agevolare i proprietari con contributi o sconti sulle tasse per la casa.
Il secondo riguarda le decorazioni murali di buon livello artistico e richiede interventi differenziati con il coinvolgimento dei cittadini nella valutazione estetica, quindi una forma di educazione all'espressione artistica in difesa del patrimonio comune, che è il paese o la città in cui viviamo. Un abbellimento che non deve essere il prodotto di una iniziativa unilaterale, ma abbia il consenso della popolazione, da ottenere attraverso queste fasi:
1. il Comune bandisce un concorso permanente per affreschi e decorazioni murali, aperto a tutti i pittori e i decoratori del territorio , quindi anche ai "graffitari", da realizzare negli spazi che una commissione di esperti ritiene adatti dal punto di vista estetico, e che i proprietari delle case accettano.
I bozzetti potranno richiamarsi, con tecniche e stili diversi, alla realtà naturale, umana e spirituale della comunità: il lavoro, la natura, la fede, la storia, le feste, l'infanzia, ecc. Oppure essere solo proposte decorative.
2. I bozzetti saranno esposti periodicamente in luogo pubblico e i cittadini potranno esprimere il loro apprezzamento.
Una commissione di esperti valuterà i bozzetti tenendo conto delle preferenze della popolazione. Questa selezione popolare potrebbe contribuire a formare quel senso estetico che nella cosiddetta cultura di massa oggi è carente.
3. La realizzazione potrebbe avvenire con diverse modalità:
a) dal proprietario dell'immobile a sue spese;
b) dal contributo di cittadini che in forma associativa finanziano la spesa;
c) dalla sponsorizzazione di banche, ditte, enti;
d) dalla stesso Comune.
Questa proposta può essere letta come un sogno. Qualche volta però i sogni potrebbero diventare realtà, trasformando gradualmente il paese ferito dal vandalismo in una mostra permanente d'arte visiva, in un atto di civiltà
Mario Lodi

 

   
   
   
   
   




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Editoriale di gennaio 2000

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