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Note biografiche aggiornate al 22 maggio 2021.


1922

MARIO LODI nasce il 17 febbraio 1922 a Piadena (Cremona) e si diploma maestro all’Istituto Magistrale di Cremona il 10 giugno 1940.

Da studente si ribella alle manifestazioni per la guerra organizzate dai fascisti: da quel “no” verrà la presa di coscienza che lo porterà, dopo la guerra, all’impegno pedagogico per una scuola nuova in una società democratica.


1943

Il 10 febbraio ‘43 parte soldato, svolge servizio militare ad Arezzo, a Livorno e a Pistoia dove qui l’8 settembre, a seguito dell’Armistizio, ventimila soldati si sbandano all’improvviso: Mario abbandona l’esercito e riesce, in fuga attraverso i campi e nascondendosi sui treni, a tornare casa. 


1944

Nel febbraio ‘44 viene richiamato alle armi, decide di presentarsi per non essere ricercato e fucilato come renitente e per non mettere in pericolo la sua famiglia. È inviato ai battaglioni di Cremona, Piacenza, Sacile. Qui frequenta un corso di avvistatore aereo, studia e disegna ogni tipo di aereo da guerra, ogni modello con tutti i dettagli. All’esito del corso è primo in graduatoria, sceglie la destinazione di Montemoro a Trieste, l’unica in terra italiana. Dal 14 luglio al 15 ottobre 1944 da questa postazione gli aerei non li vede più disegnati come a scuola, ma gli passano sopra la testa, squadriglie con tutto il loro carico di morte: aprono i portelloni, sganciano bombe. Qui matura i piani della fuga e il 15 ottobre del ‘44 abbandona, raggiunge la famiglia, si nasconde e si dà alla macchia nelle campagne vicino a casa. Inizia l’attività clandestina antifascista con distribuzione dei periodici “Italia libera” e Corriere del mezzogiorno”. 


1945

Il 2 gennaio del ‘45 viene assunto presso la ditta Geom. Guarneri appaltatrice dei lavori della Organizzazione TODT dipendente dal comando tedesco di Piadena. Il 19 gennaio viene arrestato per atti di sabotaggio alla linea ferroviaria e inviato alle carceri di Cremona, poi alle carceri di via Moscova a Milano e rilasciato dopo qualche tempo. Torna alla macchia.

Di nuovo arrestato è tradotto da Piadena alla sede del Comando tedesco delle SS di Milano (Albergo Regina) dove è interrogato, percosso e imprigionato. Fortunosamente avvisa la sua famiglia che riesce a farlo scarcerare alla fine del febbraio ‘45. Inviato a un Battaglione Genio di stanza a Cremona vi rimane fino al 23 aprile 1945 quando abbandona la caserma e torna al suo paese e alla sua famiglia.

Dopo la Liberazione, aderisce a Piadena alla sezione del Fronte della Gioventù e organizza le prime attività libere: un giornale aperto a tutti, il teatro, le mostre dell’artigianato locale, una scuola professionale gestita con docenti volontari.


1948

Nel 1948 è nominato maestro di ruolo a S. Giovanni in Croce (Cremona), dove scopre le capacità creative dei bambini e la sua incapacità di maestro formato dall’Istituto magistrale a svilupparle e organizzarle nel lavoro scolastico con una metodologia coerente.

In quel tempo viene in contatto con il Movimento di Cooperazione Educativa, un gruppo di insegnanti di ogni livello che intendono adeguare l’insegnamento nella scuola pubblica ai principi della Costituzione repubblicana.

Comincia un periodo di esperienze, incontri, dibattiti, seminari che ogni anno, nel Convegno Nazionale, si traducevano in una sintesi pedagogica. Nasceva così, con l’introduzione critica nella scuola italiana delle tecniche del pedagogista francese Celestin Freinet, un’impostazione pedagogica nuova e alternativa alla scuola trasmissiva di nozioni: il testo libero, il calcolo vivente, le attività espressive (pittura, teatro, danza, ecc.), la ricerca sul campo, la corrispondenza interscolastica, la stampa a scuola, la scrittura individuale di storie e di veri e propri libri (come Cipì). Era un’impostazione che, insieme a quella dei bambini, liberava e formava la cultura del maestro.

Parallelamente si dedica ad attività extrascolastiche, come la Biblioteca Popolare della Cooperativa di Consumo di Piadena nella quale introduce la tecnica della stampa e pubblica I Quaderni di Piadena (documenti della ricerca sui vari problemi della gente realizzati dagli stessi giovani soci).


1956

Nel 1956 ottiene il trasferimento alla scuola elementare di Vho di Piadena, suo paese natale. Qui, in ventidue anni di insegnamento, realizza molti libri: alcuni, scritti insieme ai suoi alunni, di fiabe e racconti (Bandiera, Cipì, La mongolfiera, ecc.), altri che documentano le sue esperienze pedagogiche: C’è speranza se questo accade al Vho (1963), Il paese sbagliato (Premio Viareggio 1971), Cominciare dal bambino (1977) e La scuola e i diritti del bambino (1983). Tutti pubblicati da Einaudi.


1957

All’interno della Biblioteca Popolare, nel 1957, si costituisce il Gruppo Padano di Piadena per la ricerca dei documenti dell’espressività popolare in ogni sua forma tra i quali i canti popolari e i burattini. Il Gruppo Padano parteciperà poi a spettacoli a livello nazionale come “Bella Ciao di Crivelli (presentato al festival di Spoleto nel 1967) e “Ci ragiono e canto” di Dario Fo.


1963

Viene pubblicato il libro “C’è speranza se questo accade al Vho”, nelle cui pagine Mario Lodi documenta e racconta la sua prima esperienza scolastica a San Giovanni in Croce e a Vho di Piadena (CR) dal 1951 al 1962. È il diario di una crisi vera del giovane maestro inesperto e delle soluzioni metodologiche e umane sperimentate per cambiare la vecchia scuola autoritaria e trasmissiva e formare invece la comunità democratica nella scuola.

Nell’estate del 1963 si reca a Barbiana dove incontra Don Lorenzo Milani, ne scaturisce un profondo scambio culturale e pedagogico e si avvierà una corrispondenza fra i suoi alunni e i ragazzi della scuola di Barbiana.


1970

Viene pubblicato “Il paese sbagliato” (Opera Prima 42° Premio Viareggio), diario dell’esperienza didattica di un quinquennio dal 1963 al 1969 vissuta dal maestro Lodi e i suoi ragazzi. Il libro ha una portata rivoluzionaria nella pedagogia della seconda metà del ‘900 e nelle teorie educative italiane ed europee. Oggi è oggetto di studio nelle Università e un testo classico di riferimento per i docenti.

Dal 1970, per dieci anni, dirige il gruppo di ricerca della Biblioteca di Lavoro che produce 127 libretti di letture, guide e documenti pubblicati da Manzuoli Editore.


1978

Nel 1978 è protagonista, insieme ai suoi alunni, del film Partire dal bambino, primo di quattro documentari della serie “Quando la scuola cambia” realizzato dal regista Vittorio De Seta che sarà trasmesso in prima visione RAI il 10 aprile 1979.

Nel giugno 1978 va in pensione e inizia altre attività nel campo educativo.

Per tre anni dirige a Piadena la Scuola della Creatività nell’ambito di un progetto della Regione Lombardia in cui i bambini dai 3 ai 14 anni e gli adulti sperimentano le più diverse tecniche creative.


1980

Nel 1980, con un’indagine sul territorio nazionale, raccoglie e classifica 5.000 fiabe inventate dai bambini, documentando così che la creatività infantile nonostante l’avvento della TV è ancora viva se i bambini si trovano nelle condizioni di esercitarla e svilupparla. Sulla spinta di questa indagine nasce nel 1983 A&B, un giornale interamente scritto e illustrato da bambine e bambini in quanto cittadini che hanno il diritto costituzionale di esprimersi e di comunicare.


1988

Dal 1988 A&B diventa Il giornale dei bambini, pubblicato dalle Edizioni Sonda.

Nel 1988, su richiesta di vari Comuni, insieme al gruppo redazionale di A&B riscrive la Costituzione Italiana in forma adatta ai bambini (Edizioni Marietti – Manzuoli).

Nello stesso anno in Piadena costituisce il Gruppo artisti piadenesi, con il fine di valorizzare le capacità creative di giovani e anziani nei vari campi per mezzo di mostre e pubblicazioni.


1989

Nel gennaio del 1989 riceve dall’Università di Bologna la Laurea honoris causa in Pedagogia.

Nel novembre 1989 gli viene assegnato il Premio Internazionale LEGO, che viene conferito a “personalità ed enti che abbiano dato un contributo eccezionale al miglioramento della qualità di vita dei bambini”. Con i proventi del premio fonda in una cascina a Drizzona, vicino a Piadena, dove Lodi si trasferisce, la Casa delle Arti e del Gioco, della cui cooperativa è presidente: un laboratorio dove si sperimentano, con la guida di esperti, vari linguaggi dell’uomo. Nella stessa sede sorge un Centro di Studi e Ricerche sulla cultura del bambino e una Pinacoteca dell’età evolutiva.


1992

Nel 1992 viene realizzata, in collaborazione con la Galleria Gottardo di Lugano, la mostra L’arte del bambino, esposta in numerose città, che dimostra quali alti livelli espressivi può raggiungere il linguaggio grafico autonomo. Dai primi scarabocchi fino alla scoperta dell’astrattismo, le opere raccolte sono documenti della cultura del bambino spesso ignorate o distrutte dagli adulti.

Negli anni successivi la Casa delle Arti e del Gioco pubblica 67 libretti di racconti, favole, poesie di bambini elaborati con il computer che esprimono atteggiamenti e sentimenti positivi come la collaborazione, il rispetto per la natura e per l’uomo, la felicità. Una serie è dedicata a racconti e leggende di bambini extracomunitari.


1994

Dal 1994 affronta il problema sociale dell’influenza negativa della televisione sui giovani, prima con il romanzo La TV a capotavola e poi con la campagna Una firma per cambiare la TV (oltre 550.000 firme raccolte e consegnate, tramite il Ministero della Pubblica Istruzione, al Capo dello Stato).

In seguito alla raccolta di firme nasce il libro edito da Franco Angeli Cara TV con te non ci sto più, scritto in collaborazione con il dottor Alberto Pellai e con la psicologa Vera Slepoj.

Pubblica con La Casa delle Arti e del Gioco Alberi del mio paese (1992) e Rifiuti. La lezione della natura (1996): due libri guida, scritti in collaborazione con Gioacchino Maviglia e Aldo Pallotti, che sono una sintesi operativa di due corsi di formazione e uno strumento per l’educazione ambientale, per promuovere una cultura del comportamento responsabile.


1995-2000

Dal 1995 al 2000, per Editoriale Scienza, dirige la collana Laboratorio Minimo che ha edito diversi testi guida per i ragazzi e gli educatori che intendono introdurre nella pratica scolastica l’atteggiamento scientifico.

Nel 1998 cura, insieme alla figlia Cosetta, una nuova mostra di pitture di bambini dal titolo Alberi ed il relativo catalogo (Briciole di neve Editore).

In collegamento alla mostra conduce i laboratori di educazione ambientale per i bambini e per gli operatori scolastici. Uno degli strumenti utilizzati è il libro-bianco Io e la natura (1999), che invita i bambini dai tre anni in su, con la guida di maestri, genitori e nonni, ad osservare direttamente l’ambiente naturale più vicino, conoscere il nome e il comportamento degli esseri viventi e disegnarli sulle pagine bianche del libro.

Si vogliono così gettare le fondamenta di una cultura ambientale e aiutare i bambini a staccare lo sguardo passivo dal televisore.

Una delle attività della Casa della Arti e del Gioco, è la ricerca sui linguaggi multimediali, con un gruppo di lavoro di cui Mario Lodi è animatore, che si propone l’individuazione di opere di qualità, la loro presentazione critica nelle scuole e l’uso della telecamera da parte dei bambini per realizzare films.

Con una scelta radicale abbandona la televisione, di cui critica la bassa qualità determinata dalla logica dell’auditel, per circondarsi invece di persone vive, creative, che pensano e coltivano interessi culturali. Documenta questo mondo reale, contrapposto al mondo virtuale televisivo, in forma di diario.

Per alcuni anni Mario Lodi tiene, con bambini delle scuole elementari, medie e con allievi dell’Istituto Magistrale, corrispondenze scritte che, dal settembre 1999 al 2007 , vengono pubblicate nella rubrica “Filo diretto” da lui curata nella rivista “La Vita Scolastica“ (Giunti Scuola).


1999

Nel 1999, in collaborazione con Editoriale Scienza e il “Centro Gioco Natura Creatività La lucertola” di Ravenna realizza, con la consulenza di Gioacchino Maviglia, la mostra itinerante “La scienza in altalena”: una mostra di giocattoli “scientifici” costruiti con materiali poveri e di riciclo che dimostrano leggi fisiche.

Nel giugno 1999  pubblica il nuovo libro “I bambini della cascina” (Marsilio editore, Premio Penne 1999): è la rievocazione della vita dei bambini e delle loro famiglie in una grande cascina padana, dal 1926 fino allo scoppio della guerra mondiale.

Nell’ottobre 1999 a Cremona si inaugura il “Museo della città sotto-sopra” realizzato dalla Azienda Energetica Municipale e dal Comune di cui Mario Lodi con Gioacchino Maviglia ha curato il progetto didattico.


2000

Nel giugno 2000 viene nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Tullio De Mauro membro della Commissione ministeriale per il riordino dei cicli scolastici.

Nel settembre 2000, cura, in collaborazione con la figlia Cosetta, la nuova mostra di pittura infantile “I ritratti dei bambini” che viene esposta per la prima volta dal FAI presso la Villa Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA).

Nel novembre 2000 pubblica il libro “La città sottosopra”, edizioni AEM per il sistema museale di Cremona.

Dal 29 dicembre 2000 ad agosto 2009 cura la rubrica quotidiana “Il giornale dei bambini” sul quotidiano “La Cronaca” di Cremona: una pagina di letture e opere d’arte.


2001

Nel maggio del 2001 è nominato dal Ministero della Pubblica Istruzione membro del consiglio di amministrazione dell’INDIRE che si occupa della documentazione di esperienze realizzate nella scuola italiana, di aggiornamento dei docenti, ricerca e valutazione dei progetti.

Nel novembre 2001 comincia l’esperienza dello scambio di scritti autobiografici con bambine e bambini che durerà per diversi anni.

In collaborazione con il portale Popolis cura la rubrica “Il maestro risponde“, corrispondenza con i bambini sui vari problemi del nostro tempo.


2002

Nel 2002 pubblica il nuovo libro “A TV spenta. Diario del ritorno” (Einaudi) nel quale sono ripresi i motivi della critica alla televisione iniziata con la petizione “Una firma per cambiare la TV” (1994).

In colaborazione con Juri Meda produce una ricerca sul rapporto tra il potere fascista e la stampa per l’infanzia dal titolo “Il Corriere dei Piccoli va alla guerra” che si propone anche come ricerca sulla formazione delle bambine e dei bambini attraverso i media. Il progetto diventerà una mostra.

Nell’ottobre del 2002 pubblica “Il drago del vulcano e altre storie” (Giunti) libro di favole per bambini.


2004

Nel novembre del 2004 in occasione della inaugurazione della Galleria di Arte Moderna di Genova Nervi, Maschietto editore pubblica “Il castagno” favola di Mario Lodi con illustrazioni di Alfredo Gioventù dedicato al dipinto di Antonio Discovolo.

Nel 2004 viene insignito dal Presidente della Repubblica Ciampi della onoreficenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica, in considerazione delle eccellenze conseguite nel campo culturale e pedagogico.


2005

Nel novembre 2005 pubblicato da “La meridiana edizioni” esce il libro “Favole di pace” , una raccolta di favole per bambini.


2006

Nel marzo 2006 a Mario Lodi viene assegnato il Premio Unicef 2005 Dalla parte dei bambini “per aver dedicato tutta la sua vita ai diritti dei bambini perché avessero la migliore scuola possibile e per aver realizzato la Casa delle Arti e del Gioco attraverso la quale continua a promuovere e a valorizzare la formazione degli insegnanti e le potenzialità espressive dei bambini”.

In ottobre 2006 pubblicato da Editoriale Scienza esce il libro “Il cielo che si muove” 15 racconti per adulti e bambini.

Nel novembre 2006, pubblicato da Panini Ragazzi esce il libro “Il pensiero di Brio” con le illustrazioni di Emanuele Luzzati.


2007

In marzo 2007 pubblicato da Einaudi esce una nuova edizione del libro “Il Paese Sbagliato” con una lettera aperta ai giovani maestri.

In aprile 2007 pubblicato da La Meridiana esce una nuova edizione del libro “La Mongolfiera


2008

Nel 2008 cura, insieme ai suoi collaboratori maestri e pedagogisti, il libro “Costituzione. Le legge degli italiani” edito dal Comune di Cremona. Articolo per articolo, la Carta viene riscritta “per i bambini, i cittadini, per tutti” con un linguaggio semplice ed innovativo. La diffusione supera le 100.000 copie a seguito di continue richieste da parte di scuole, enti locali, biblioteche, associazione e singoli cittadini. Il volume rappresenta una tappa miliare nel suo impegno pedagogico a favore di un’educazione ad una cittadinanza attiva. Si avvale della presentazione e di un riconoscimento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Dall’anno scolastico 2008 al 2014, collabora con la rivista “La Vita Scolastica” (Giunti Scuola Editore). Nella rubrica mensile “La scuola di Mario Lodi” ha presentato  alcune esperienze didattiche realizzate nelle classi della maestra Luciana Bertinato della scuola Primaria “I. Nievo” di Soave (VR). Di queste classi ha seguito, fin dal primo anno attraverso un monitoraggio costante, il programma, la metodologia e gli obiettivi educativi documentando ogni fase del lavoro con la voce dei bambini, nell’intento di realizzare una scuola ispirata ai valori della Costituzione italiana.


2009

Dal dicembre 2009 al dicembre 2010 cura la rubrica settimanale “La pagina del maestro” del quotidiano “La Cronaca” di Cremona: una pagina dedicata agli educatori e ai genitori.


2011

Nel gennaio 2011, insieme a Carla Ida Salviati, pubblica il libro “Mario Lodi maestro” in cui vengono riportati e commentati passi salienti dell’opera “C’è speranza se questo accade al Vho”, il diario scolastico che documenta la sua crisi di giovane maestro nel difficile contesto storico sociale degli anni sessanta. Si rivolge ai maestri d’oggi in un momento difficile e critico per la scuola italiana. Viene pubblicata la versione e-book integrale del libro “C’è speranza se questo accade al Vho“, un classico dell’istruzione in Italia, un libro che ha fatto la storia pedagogica e che ci aiuta a capire il presente.


2013

Nel marzo 2013, per la collana “Il Cantiere delle Arti” elaborata dai Musei di Nervi e dai Servizi Educativi e Didattici del Comune di Genova in collaborazione con “Edizioni Artebambini”, esce il libro “Bambini” a cura di Mario Lodi e Simonetta Maione, illustrato da Federico Maggioni, con il contributo di Alfredo Gioventù e Daniela Mangini.

In tutti questi anni la sua intensa attività e il suo impegno di studio e ricerca, insieme agli amici, ai collaboratori, alla moglie e alle figlie, hanno dato grande impulso alla Associazione culturale Casa delle Arti e del Gioco.


2014

Muore il 2 marzo 2014 nella sua casa di Drizzona.

Vedi:

> Omelia di Don Sandro Lagomarsini alle esequie di Mario Lodi (PDF)

> Saluto a Mario Lodi del Sindaco di Drizzona Ivana Cavazzini nella Chiesa Parrocchiale durante le esequie (PDF)