Il Comitato Scientifico
A garanzia della qualità delle iniziative previste e di quelle che sono state nel tempo progettate e realizzate, il Comitato promotore si avvale della consulenza di un Comitato Scientifico, composto da:
- i membri del Consiglio Direttivo della Casa delle Arti e del Gioco
- maestri, ex alunni e storici collaboratori di Mario Lodi
- esperti a livello nazionale e internazionale
Composizione del Comitato Scientifico
Pierguido Asinari
docente di Metodologia dell’educazione musicale presso l’Università degli Studi di Torino e vicepresidente della Casa delle Arti e del Gioco – Mario Lodi di Piadena Drizzona
Lettera di adesione
Gentilissimo Prof. Tonucci,
rispondendo al suo gentile invito quale Presidente del Comitato Promotore per le celebrazioni del centenario della nascita di Mario Lodi, Le comunico la mia adesione ufficiale al Comitato Scientifico Internazionale. Il rapporto ventennale di stima e affetto per Mario, i tanti laboratori pensati e avviati insieme, la condivisione di un‘idea di educazione musicale “inclusiva“, uniti alla mia personale vicinanza alla famiglia Lodi, mi rendono particolarmente lieto, oltre che onorato, di far parte di questo comitato.
Luciana Bertinato
maestra di scuola primaria e formatrice
Lettera di adesione
Sono cresciuta con i libri di Mario Lodi nell’Italia degli anni ’70 ricchi di grande fermento culturale e pedagogico. Dopo una fitta corrispondenza, nel 1995 il maestro mi chiamò a collaborare nella “Casa delle Arti e del Gioco” per sperimentare con i bambini la metodologia della scuola attiva e le sue tecniche rivoluzionarie: la conversazione e il testo libero, il calcolo vivente, la stampa e il giornalino, la scrittura collettiva, la ricerca d’ambiente, il teatro e la pittura. Maestro del dialogo e della cooperazione, del rispetto del bambino e della Costituzione: questo rimarrà per me Lodi, una tra le più grandi figure di educatore, pedagogista e scrittore del novecento. Auspico che questo centenario sia un’occasione per far conoscere agli insegnanti i tratti peculiari della sua pedagogia, affinché da essa possano attingere ispirazioni, soluzioni e speranze nel lavoro quotidiano a scuola. Oggi è più che mai urgente cercare insieme, con lo stesso coraggio e l’intelligente mitezza del maestro Mario, la possibilità di un lavoro maturo di valori e impegno civile.
Andrea Canevaro
professore emerito di Pedagogia speciale presso l’Università degli Studi di Bologna
Lorenzo Cantatore
professore ordinario di Storia della Pedagogia presso l’Università degli Studi Roma Tre e direttore del Museo della scuola e dell’educazione «Mauro Laeng»
Lettera di adesione
Nella storia della scuola, della pedagogia, dell’educazione e della letteratura per l’infanzia la figura di Mario Lodi rappresenta un momento di svolta in direzione democratica e libertaria. Vero e proprio intellettuale militante con gli strumenti della didattica, Lodi è, ancora oggi, un esempio utile da seguire per le nuove generazioni di insegnanti, non solo di scuola primaria. I suoi scritti, letterari e saggistici, costituiscono infatti un immenso repertorio di riflessioni e spunti orientati alla valorizzazione dell’infanzia come identità inalienabile e della scuola come universo aperto e complesso, plurale e interdisciplinare, creativo e antiautoritario. Chi, come me, si occupa di storia dell’educazione e insegna in corsi di laurea in scienze della formazione, non può esimersi dal promuovere uno studio sempre più attento, filologico e approfondito di Mario Lodi, del suo lavoro, delle sue idee, delle sue carte, del segno da lui impresso sul patrimonio intellettuale e culturale italiano del secondo Novecento.
Catherine Chabrun
responsabile per i Diritti dell’infanzia dell’Institut Cooperatif de l’École Moderne – ICEM
Antón Costa Rico
già professore ordinario di Storia dell’educazione presso l’Universidad de Santiago, Spagna
Flavia Cristiano
presidente della sezione italiana della International Board on Books for Young People – IBBY
Lettera di adesione
Gentilissimi,
Flavia Cristiano, in qualità di Presidente dell’associazione IBBY Italia, desidera esprimere la sua piena adesione e condivisione alle iniziative programmate per celebrare il prossimo centenario della nascita di Mario Lodi (1922-2022).
Ibby Italia per la sua storia e la sua composizione, per la sua peculiare attività e per le sue finalità è onorata e lieta di unirsi al Comitato Promotore per ricordare la figura e l’opera di un grande maestro che ha segnato la storia della pedagogia e della letteratura per l’infanzia nel nostro Paese.
Tutta la grande famiglia di Ibby si unisce alle celebrazioni e si impegna a dare il suo contributo alla migliore riuscita del centenario di Lodi attraverso azioni concrete sulla scia del Suo insegnamento.
Anna D’Auria
segretario nazionale del Movimento di Cooperazione Educativa – MCE
María del Mar del Pozo Andrés
professoressa ordinaria di Storia dell’educazione presso l’Universidad de Alcalá, Spagna
Lettera di adesione
Por la presente comunico mi adhesión oficial al Comitato Scientifico Internazionale que impulsará en España los actos para la conmemoración del nacimiento de Mario Lodi.
Es un honor y un placer para mi formar parte de este Comité, porque, tanto Mario Lodi como todos los representantes de Il movimiento de cooperazione educativa influyeron enormemente en mi formación como educadora. Conocí a estos autores en la Facultad de Pedagogía, al final de los años setenta, a través de algunos profesores, de los libros de la editorial Laia y de los artículos en la revista Cuadernos de Pedagogia y, desde entonces, han sido un referente en mi vida y he intentado transmitir a mis estudiantes el espíritu y el ideal de este movimiento.
Silvia Denti
maestra di scuola primaria e membro del Consiglio direttivo della Casa delle Arti e del Gioco – Mario Lodi di Piadena Drizzona
Lettera di adesione
Carissimo Presidente e carissimi tutti membri del Comitato promotore,
è con grandissimo piacere ed immenso onore che accetto la proposta di far parte del Comitato Scientifico Internazionale per il centenario della nascita del maestro Mario Lodi.
Ho conosciuto il maestro Mario 15 anni fa circa quando, giovane insegnante alle prime armi, mi sono approcciata per la prima volta alla “Casa delle Arti e del Gioco”.
Mario è la persona che più ha creduto in me, nelle mie potenzialità e capacità.
Ho avuto la grande fortuna di poter lavorare al suo fianco per almeno dieci anni, accogliendo classi di bambini provenienti da molti comuni italiani.
Posso dire a gran voce che è stato anche il “mio maestro”, perché per questi dieci lunghi anni mi ha presa per mano e accompagnata alla scoperta del magico mondo dell’insegnamento, facendomi esplorare tutte le sue strabilianti sfaccettature.
È stato un maestro professionale e di vita che mi ha reso una persona responsabile, attenta e competente.
Lui ha avuto fiducia in me ed io non ho potuto far altro che affidarmi a lui.
Non posso, quindi, sottrarmi al piacevole dovere di ricambiare tutto ciò che mi ha insegnato onorandolo facendo parte di questo grande progetto e vi ringrazio per l’opportunità di collaborazione che mi state offrendo.
Silvana Ferreri
già professoressa ordinaria di Didattica delle lingue moderne presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo
Lettera di adesione
Sono lieta e onorata di far parte del Comitato Scientifico per le celebrazioni del centenario della nascita di Mario Lodi, le cui azioni nei confronti della scuola come istituzione rappresentano un esempio luminoso del compito di un vero maestro.
Massimiliano Fiorucci
professore ordinario di Pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi Roma Tre e presidente della Società Italiana di Pedagogia – SIPED
Aldo Fortunati
presidente de La Bottega di Geppetto – Centro internazionale di ricerca e documentazione sull’infanzia “Gloria Tognetti” di San Miniato
Lettera di adesione
Nel ringraziare il Comitato Promotore per le celebrazioni del centenario della nascita di Mario Lodi per avermi proposto di entrare a far parte del Comitato Scientifico Internazionale e nel rispondere positivamente alla proposta, ho piacere di significarne brevemente i motivi.
Ogni richiamo – come emblematicamente testimoniato dall’opera di Lodi – alla ricchezza di potenzialità che riposa nell’identità di persona delle bambine e dei bambini richiama la nostra cultura a cogliere come l’educazione sia – o almeno dovrebbe essere – un processo non solo utile a trasferire la disponibilità di alfabeti interpretativi della realtà, ma innanzitutto una esperienza all’interno della quale coltivare la curiosità e lo stupore per il possibile.
Chiunque si sia occupato di bambini e di educazione senza invadere il campo di aspettative e obbiettivi, ma adottando la prospettiva dell’ascolto, ha infatti potuto cogliere quante sorprese inaspettate – e quanto protagonismo attivo e costruttivo – i bambini possono mettere in gioco nei contesti in cui l’adulto sia capace di offrire l’opportunità che
questo accada.
La riflessione sul protagonismo dei bambini nel processo della loro crescita e educazione può dunque – e quanto mai in un momento di fermento e transizione come quello che stiamo vivendo – aiutarci a riflettere su come la scuola dovrebbe migliorare la propria funzione, ripensando i propri modi si essere, spostando l’attenzione dai contenuti alle condizioni e investendo su una trasformazione dei propri modi di accogliere anche nello spazio l’incontro e la relazione fra adulti e bambini.
Sebbene l’esperienza di Lodi abbia un proprio baricentro nella scuola primaria, non sfugge come il richiamo alle potenzialità di protagonismo dei bambini si attagli perfettamente al modo in cui oggi – anche in relazione alle buone esperienze sviluppate nei nidi e nelle scuole dell’infanzia – riusciamo a cogliere evidenze sempre più precoci dell’attivismo costruttivo con cui i bambini sono coinvolti nei processi di relazione, conoscenza e apprendimento.
Anche per questo – e dunque con gratitudine per chi come Lodi ha contribuito ad affermare e rendere visibile l’intelligenza dei bambini – oggi possiamo condividere l’idea che la prima età non sia solo un’età di attesa – e i servizi che se ne occupano solo “pre-scolastici” – ma invece che lo zerosei sia diventato il primo segmento del sistema educativo e scolastico nazionale e che l’educazione sia un diritto che nasce insieme ai bambini.
Monica Galfré
professoressa di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Firenze
Lanfranco Genito
presidente della FIMEM Fédération International des Mouvements d’École Moderne
Lettera di adesione
Sono stato invitato a far parte del comitato scientifico, in qualità di Presidente della Fimem, la federazione mondiale dei movimenti ispirati a Celestin Freinet, cui aderisce anche il MCE, di cui Mario Lodi è stato esponente di spicco.
È l’occasione per fare alcune riflessioni sulle motivazioni, anche personali, che mi hanno spinto ad accettare l’invito. Prima di divenire ufficialmente docente, sono stato educatore-scout ed insegnante di “scuola popolare” di quartiere, dove mi sono stati “di riferimento” Lettera ad una professoressa e Il Paese sbagliato, libro cui sono molto legato.
Nel secolo scorso, Mario Lodi è stato uno dei pedagogisti di rilevanza mondiale, quelli per i quali teoria e pratica sono senza soluzione di continuità, dove ricerca e azione sono un tutt’uno; animatori maieutici che contribuiscono ad una metamorfosi, crescita e liberazione dei più deboli. Tra essi, similmente, in spazi e tempi diversi troviamo tra gli altri Celestin Freinet e Lorenzo Milani che, per la loro causa, hanno speso la vita.
I libri e l’esperienza pedagogica di Mario Lodi sono conosciuti in molte e diverse scuole sparse nel mondo: in Spagna, in Grecia, in Uruguay, etc.., molto usati da maestri aderenti alla nostra federazione, tra l’altro, durante la recente pandemia.
Mario Lodi si forma come maestro riferendosi a Freinet e sostituisce la libera espressione dei bambini all’autoritarismo degli insegnanti, il legame tra scuola e realtà pre-scolastica alla separazione tra scuola e vita, ponendo al centro dell’apprendimento cooperativo il bambino, con i suoi interessi, le sue aspirazioni, i propri bisogni, con una continuità tra scuola e vita. Si attua così una Pedagogia Popolare.
Per favorire il suo sviluppo ed i suoi interessi, il bambino deve fare e sperimentare, (non solo ascoltare e ricalcare schemi precostituiti), con l’uso della parola e con l’attività manuale, espressione di cultura e apprendimento.
Lodi e Freinet credono nella scuola come possibilità di riscatto sociale per tutti, concepiscono l’insegnamento come testimonianza e militanza, come impegno pedagogico-politico per una scuola nuova in una società democratica.
Celestin Freinet con la sua adesione alla filosofia marxista ed alla militanza comunista, Mario Lodi con la sua militanza antifascista e l’aderenza costante alla Costituzione ed alla lotta per una sua reale attuazione.
Inoltre, entrambi hanno avuto uno sguardo verso il futuro, facendo scuola anche usando strumentazioni che all’epoca erano all’avanguardia: Freinet con la tipografia a scuola, Lodi con le ricerche sui linguaggi multimediali ed i primi video realizzati dai bambini.
Nel 1963, con un amico comune, Mario Lodi si reca a Barbiana, da Lorenzo Milani e tra i due maestri ha inizio un profondo scambio culturale e pedagogico. Lodi è un maestro di una scuola pubblica, sottoposta a leggi, regolamenti, gerarchie, ma lui riesce ad impostare una scuola che rende “libero” il bambino. Milani è il fondatore di una scuola privata, a tempo pieno, dove si fa apprendimento 12 ore al giorno per 365 giorni l’anno, con l’obiettivo di fare di ogni ragazzo un cittadino sovrano, come, in pratica, auspica la Costituzione italiana.
Anche se con una storia diversa, tra i due nasce una profonda stima reciproca e, in seguito, una convergenza, una rilevante corrispondenza fra gli alunni delle due scuole, che ha avuto una grande importanza per l’evoluzione della corrispondenza scolastica, significativa collaborazione tra due semplici e (nello stesso tempo) gigantesche esperienze formative.
Penso che sia doveroso ricordare Mario, senza commemorarlo (non credo ne sarebbe contento), che occorra andare avanti guardando indietro, partire dal suo insegnamento, applicandolo nel contesto attuale moderno, con strumenti e attrezzature del tempo che viviamo, sforzandoci di sperimentare in che modo costruire oggi, con la pandemia in corso, una scuola pubblica, cooperativa, laboratoriale, laica, inclusiva.
Mario ha avuto il grande merito di essere “baricentro” raccordandosi non solo con Freinet e Milani, ma anche con realtà pittoriche, artistiche, legate ai diritti: biblioteca popolare, giornalismo per bambini, cooperative di consumo, espressività popolare. Si può dire che è stato un animatore maieutico a 360 gradi, e così possiamo e dobbiamo essere anche noi.
Dobbiamo lavorare per unirci con e nelle iniziative con più valore, in questa epoca in cui il neoliberismo e la finanza mondiale, con le loro spregiudicate politiche anche nella scuola, rendono più difficile in tutto il mondo l’affermazione dei diritti dei più deboli, attuando il proprio disegno scellerato ed egoistico sulle spalle di chi ha più bisogno.
Alfredo Gioventù
artista
Lettera di adesione
Le motivazioni che mi rendono onorato di far parte del Comitato Scientifico per il Centenario di Mario Lodi trovano fondamento, prima ancora che nel valore riconosciuto che la figura di Mario Lodi porta con sé, nella sfera dell’affettività, e sono permeate da un profondo sentimento di gratitudine che muove il mio desiderio di fornire un fattivo contributo alla diffusione del suo lavoro e del suo pensiero.
Per me, nato nel 1952 e vissuto per i primi dieci anni a Piadena, tornare a parlare ed a lavorare di e con Mario Lodi ha sempre rappresentato un tuffo nelle ancestrali zone emotive della memoria. Ripercorrere la strada tra l’acquedotto e il Vho, passare davanti all’antica dimora di Mario e al muretto sotto cui “il furbo Alfredo passava chinato” per non farsi vedere e poter così esplorare in pace il fosso che portava alla scuola, imboccare il percorso che dalle nostre aule conduceva alle lezioni nei campi, risentire l’odore delle zolle bagnate, dei “cavi” pieni di ogni forma di vita, rivedere quei pioppi fieri di toccare il cielo e l’ultima foglia lassù in cima, che poi chiamammo Bandiera, è, ogni volta, un’esperienza che rinnova e alimenta la consapevolezza e la riflessione su ciò che allora avevo imparato, sul come e sui riflessi che ha avuto nella mia vita.
Per non parlare dell’emozione, ritrovata in età adulta, di poter riascoltare la sua voce, calma, curiosa e complice e della gioia di rivedere il suo sguardo, sempre un po’ osservatore, percependo che era orgoglioso di me e del mio lavoro, che avevo maturato trasformando i suoi insegnamenti in una professione artistica. Così come osservare nei suoi occhi il passare dei ricordi di mia mamma Maria e mia zia Lucia, due sue carissime amiche con cui aveva condiviso sogni e creatività in gioventù.
E poi rimane il debito, nei suoi confronti, per quanto è stato determinante nell’orientare la visione globale ed alcune scelte specifiche dello sviluppo della mia attività artistica e didattica.
Per aver accettato di essere nostro “mentore” delle attività dei laboratori museali dedicati alle pietre di Genova nel Museo di Sant’Agostino.
Per la splendida collaborazione che mi ha concesso quando abbiamo scritto e illustrato insieme “Il castagno”, uno dei suoi ultimi racconti, esperienza poi confluita in una interessante commistione tra la sua mostra “Alberi” e la mia personale “NarraTerra”, presso le Raccolte Frugone nei Musei di Nervi, durante l’inaugurazione della GAM 2004 – Genova Capitale Europea della Cultura.
Per il sostegno ricevuto in occasione della mia prima antologica, nella sala consiliare del Comune di Piadena, per l’intensa ed affettuosa prefazione al catalogo, e per tutte le altre occasioni in cui il mio lavoro si è avvicinato e amorevolmente allineato al pensiero ed al fare del grande Maestro Mario Lodi.
José Luis Gordo
presidente della Fundación “Angel Llorca” di Madrid, Spagna
Rita Hofstetter
professoressa ordinaria di Storia sociale dell’educazione presso Université de Genève e direttrice degli Archives Institut “Jean-Jacques Rousseau”, Svizzera
Sandro Lagomarsini
prete educatore
Yvette Lecomte
presidente della Fédération Internationale des Centre d’Entraînement aux Méthodes d’Education Active – FICEMEA
Lettera di adesione
Tout d‘abord permettez–moi de vous remercier pour l‘invitation que vous avez adressée à la FICEMÉA afin qu‘elle participe au Comité Scientifique International qui accompagnera le Centenaire de la naissance de Mario Lodi et surtout qui mettra en évidence l‘oeuvre remarquable qu‘il a réalisée.
C‘est avec plaisir et intérêt que la Fédération Internationale des Centres d‘Entrainement aux Méthodes d‘Éducation Active manifestera son soutien et apportera ses compétences à votre travail de mémoire, de recherche et de valorisation de l‘oeuvre de Mario Lodi. Au nom de la FICEMEA, je participerai donc bien volontiers au Comité Scientifique que vous mettez sur pied.
Le 17 février denier, j‘ai d‘ailleurs pris connaissance avec grand intérêt de la séance organisée à l‘occasion du lancement de cette année spéciale. Cinzia Mandas et Claudio Roncoroni qui, au sein de notre mouvement, représentent la Fédération italienne des CEMÉA ont déjà pris contact avec vous pour préciser certains aspects de cette future collaboration. Si la réponse officielle a pris un peu de temps, c‘est que de fait, dans un fonctionnement démocratique, il m‘est nécessaire de respecter nos membres et les procédures décisonnelles auxquelles ils particpent. Vous l‘aurez compris, j‘en suis sure.
Cinzia Mandas et Claudio Roncoroni pourront au mieux suivre en détailles nécessités de cette collaboration et aider à la bonne collaboration entre notre Fédération et votre Comité.
Inutile de vous indiquer que la FICEMÉA est particulièrement en harmonie avec votre demande au moment où elle a ouvert, avec sept autres mouvements dont la FIMEMI, un vaste chantier de Convergence(s) pour l‘Éducation Nouvelle (https://convergences–educnouv.org/3). L‘histoire nous sert aussi de tremplin puisqu‘un de nos points de départ est le Congrès de Calais de 1921 dont nous célébrons aussi le centenaire. Je ne doute pas que notre collaboration nous permettra aussi d‘envisager une particpation commune à ce travail des convergences. Je pourrais bien sûr VOUS informer davantage à ce sujet.
Je me réjouis de votre initative et reste bien sûr à votre disposition
Franco Lorenzoni
maestro di scuola primaria e formatore
Francina Martí
presidente dell’Associació de mestres “Rosa Sensat” di Barcellona, Spagna
Federico Martín Nebras
maestro e promotore del Seminario de Literatura Infantil y Juvenil Ana Pelegrín di Acción Educativa, Spagna
Elisabetta Nigris
professoressa ordinaria di Didattica generale e Progettazione didattica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e presidente del Coordinamento nazionale dei Corsi di Laurea in Scienze della Formazione Primaria
Aldo Pallotti
maestro di scuola primaria e formatore
Lettera di adesione
In merito a quanto mi è stato cortesemente comunicato con la Vostra gradita lettera del giorno 8 marzo 2021, ricevuta via mail, rispondo che aderisco con gioia e con orgoglio all’invito di far parte del Comitato Scientifico Internazionale per le Celebrazione del Centenario del Maestro Mario Lodi.
Avendo avuto la fortuna di essere suo allievo, suo collaboratore per più di trent’anni e di essere legato a lui da una profonda amicizia, mi impegnerò, come ho già fatto in numerose occasioni dopo la scomparsa del Maestro, a diffondere il suo pensiero pedagogico, ancora attuale e importantissimo per la scuola italiana.
Mario Lodi è stato uno dei protagonisti del rinnovamento della scuola italiana negli ultimi cento anni.
Grazie ad una vasta e profonda preparazione professionale e culturale e ad una straordinaria sensibilità artistica, sociale e umana ha realizzato e documentato, a beneficio di alcune generazioni di insegnanti, un progetto articolato ed entusiasmante di una nuova scuola, pensata in funzione dei bisogni formativi dei bambini.
Ed io, essendogli stato vicino dal 1983 al 2014, mi sono arricchito professionalmente ed umanamente in modo straordinariamente bello.
Vi ringrazio sinceramente dell’onore che mi avete attribuito
Carla Penati
maestra di scuola primaria e formatrice
Lettera di adesione
Grazie Cosetta, per noi è un onore essere incluse nel progetto Centenario.
Con stima e affetto verso tuo padre Mario, con il quale abbiamo condiviso un cammino ricco di ideali e mete pedagogiche, ci impegneremo a diffondere il suo pensiero e le sue opere.
Ti ringraziamo e mandiamo un caro saluto a te e famiglia.
Enrico Platè
operatore sociale e membro del Consiglio direttivo della Casa delle Arti e del Gioco – Mario Lodi di Piadena Drizzona
Lettera di adesione
Ovviamente non posso che essere onorato della proposta.
Spero altresì di essere utile!
Simonetta Polenghi
professoressa ordinaria di Storia dell’educazione presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e già presidente della Società Italiana di Pedagogia – SIPED
Giusi Quarenghi
scrittrice e poeta
Lettera di adesione
Ci sono persone che, andando, lasciano tracce del loro andare
Tracce che diventano segni, indicazioni, guide
Tracce da non disperdere e da non lasciar cancellare
Perché ancora dicono e guidano, segnano e insegnano…
Quel modo di essere maestro e di fare il maestro che sta nel nome di Mario Lodi
ha anche voluto dire un modo di essere e fare scuola
di essere bambine e bambini a scuola, a fare la scuola
E questo è un seme che va coltivato.
Gino Roncaglia
professore associato di Informatica applicata alle discipline umanistiche presso l’Università degli Studi Roma Tre
Lettera di adesione
Nel ringraziare per la proposta a partecipare al comitato scientifico in oggetto, confermo volentieri la
disponibilità già manifestata per le vie brevi e l’apprezzamento per l’iniziativa, che intende ricordare
una figura di grande importanza non solo per il rilievo della produzione narrativa e saggistica e della
riflessione pedagogica ma anche per la capacità di anticipare tematiche e considerazioni legate
all’evoluzione del panorama mediatico e all’uso dei diversi codici comunicativi.
Roberto Sani
professore ordinario di Storia dell’educazione presso Università degli Studi di Macerata
Giorgio Scaramuzzino
attore e regista
Lettera di adesione
In riferimento alla sua graditissima richiesta di far parte del Comitato Scientifico del Centenario della nascita di Mario Lodi, sono a confermarle la mia adesione.
Onorato e grato porgo sinceri e cordiali saluti.
Domenico Simeone
professore ordinario di Pedagogia generale e sociale presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Gianfranco Staccioli
segretario nazionale della Federazione Italiana dei Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva – CEMEA
Lucia Tumiati
scrittrice
Lettera di adesione
Volevo bene a Mario e con lui ho anche collaborato. Sono felice di questa iniziativa per ricordare il suo bellissimo lavoro.
Grazie a tutti.
Anna Valera
maestra di scuola primaria e formatrice
Lettera di adesione
Grazie Cosetta, per noi è un onore essere incluse nel progetto Centenario.
Con stima e affetto verso tuo padre Mario, con il quale abbiamo condiviso un cammino ricco di ideali e mete pedagogiche, ci impegneremo a diffondere il suo pensiero e le sue opere.
Ti ringraziamo e mandiamo un caro saluto a te e famiglia.
Franca Zuccoli
professoressa associata di Didattica generale ed Educazione all’immagine presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca
Lettera di adesione
Sono davvero molto onorata di essere stata coinvolta da voi in questo progetto di valore. Confermo in modo assoluto la mia volontà di essere parte del Comitato Scientifico.
Ricordiamo Andrea Canevaro, amico di Mario Lodi, scomparso il 26 maggio 2022. Lo onoriamo lasciando il suo nome nell’elenco dei membri del Comitato scientifico.