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Daniela Bassetto

maestra


Caro Mario,
così cominciavano le lettere collettive che mi chiedevi di spedirti, dopo aver letto e sintetizzato i testi, le domande, le poesie dei miei bambini/ragazzi che hanno avuto il privilegio di conoscerti, di parlare con te, di scriverti e di ascoltarti.
Nella tua Casa delle Arti e del Gioco, i bambini seduti nei divanetti o per terra erano affascinati ad ascoltare le storie raccontate e le risposte che davi in modo puntuale e preciso con una voce pacata, tranquilla e serena.
Con il tuo sorriso, i tuoi occhi azzurri, dello stesso colore celeste della maglia, e con il tuo sguardo mite sapevi conquistare tutti trasmettendo ai bambini e agli adulti sentimenti ed emozioni.
Sapevi valorizzare i lavori o le richieste presentate in modo diverso, semplice o elaborato, dai bambini, da giornalisti o personalità importanti della cultura.

La prima volta che ti ho incontrato è stato nella Scuola Elementare Arpalice Cuman Pertile, che ho frequentato da alunna, ma dove ho lavorato per poco tempo come insegnante. Sono rimasta stupita dal tuo modo umile di porti, quasi schivo (il tuo autografo sul mio Cipì, che conservo religiosamente, scritto in piccolo e tutto minuscolo, ne è un segno).
Parlavi ai maestri raccontando la tua esperienza con le tue classi; eri stato invitato dal maestro Gianni Trevisan che seguiva il tuo metodo: il giornalino, gli animali da conoscere e accudire, le piantine da coltivare, la biblioteca, la lettura ad alta voce, il teatrino…

Caro Mario,
ti ho conosciuto anche attraverso i libri che hai scritto insieme ai tuoi ragazzi, libri fondamentali per loro e per i lettori.
Hai fondato e diretto il giornale “A&B, adulti e bambini che vogliono diventare amici” per tutti i ragazzi d’Italia. Con la mia amica e collega Maria Teresa Galvan, quando ero supplente nella scuola di Molvena, seguendo la tua didattica, preparavamo il giornalino di classe che conteneva interviste, testi, racconti, scenette per le rappresentazioni teatrali. A lavoro concluso lo spedivamo a te per il giornale “A&B” e con grande soddisfazione degli alunni vedevano pubblicati i loro lavori.

Sei stato a Bassano del Grappa, per la presentazione del libro La TV a capotavola e ti sono state consegnate ben 15.000 firme raccolte nella nostra zona che hai presentato al Capo dello Stato e al presidente della Rai per cambiare la TV e renderla anche uno strumento per la conoscenza e la cultura. I miei alunni ti hanno consegnato, insieme alle firme, il lavoro che avevano preparato: riflessioni, filastrocche e disegni. 
Sei tornato nella nostra zona per l’inaugurazione della mostra “Alberi” dei tuoi primi alunni e a Marostica per altri incontri proposti dall’Assessorato alla Cultura.

Sei intervenuto in quell’occasione, a Mason, con la direttrice Lidia Cattelan per l’inaugurazione della Biblioteca Scolastica intitolata al tuo caro amico Tarcisio Frigo e per il “Gemellaggio con gli amici di penna” le classi della maestra Maria Teresa Galvan e Antonella Boschetto con le nostre classi di Mussolente (Fausta Colman, Nadia Michieletto, la maestra Graziella Ceccato).

I bambini ti hanno accolto facendo un grande girotondo, ballando e cantando e tu sembravi proprio uno di loro: felice stavi al gioco! Appartenevi al mondo dei piccoli ma futuri cittadini.
Siamo stati a pranzo insieme, un momento piacevole e molto interessante non solo per i piatti, ma per lo scambio di idee, di politica e di come si potevano risolvere alcuni problemi inerenti la scuola. A casa mia ti sei fermato per poco tempo, ma ti sei soffermato nella biblioteca (in quel momento ordinata) dove erano ben allineati i tuoi libri, quelli di Rodari, i classici e autori vari di letteratura d’infanzia, pedagogia, psicologia e didattica.

Ti abbiamo accompagnato a Vicenza a prendere il treno, amavi viaggiare comodamente seduto, trasportato, così non perdevi tempo per la tua amata lettura!
Uno dei viaggi organizzati effettuato a ogni ciclo scolastico e che gli ex alunni ricordano con entusiasmo e affetto è stato a Drizzona nella tua Casa delle Arti e del Gioco, per incontrarti, ascoltarti e rimanere con te. Avrebbero voluto ritornare anche negli anni successivi, ma per vari motivi non ci siamo riusciti.

Il 14 agosto 2005, con mio papà Bruno e il mio compagno Maurizio, siamo partiti per una delle nostre gite giornaliere per visitare una città d’arte, quel giorno volevamo visitare Parma, ricca di storia e di arte e naturalmente per l’ottima cucina. Nel pomeriggio volevamo passare per Mantova ed è stato in quel momento che mi è venuta la voglia di vedere dov’era la Casa delle arti e del gioco di Mario Lodi. Non avevamo il navigatore e con la cartina geografica dopo un po’ di giri siamo arrivati a Drizzona in via Trento e Trieste.
Ho voluto scendere dalla macchina e mi sono trovata davanti al cancello, non volevamo disturbare e tantomeno arrivare così all’improvviso, ma la mia voglia di reincontrarti, Mario, e conoscere Fiorella, tua moglie, è stata più forte di me. Contro il parere di Maurizio e di mio papà, che erano rimasti in macchina, ho suonato il campanello e mi sono presentata… Abbiamo avuto un’ottima accoglienza. Mario e Fiorella con i vostri modi semplici e gentili ci avete fatto visitare la vostra Casa, i laboratori dove erano esposti non solo i disegni degli alunni di un tempo, ma soprattutto un luogo pensato. Un punto di incontro per ragazzi e docenti che venivano a conoscerti, Mario, e ad assaporare il tuo modo di stare insieme, di saper ascoltare e lasciar parlare, esprimere le proprie opinioni seguendo semplici regole costruite dai partecipanti. Abbiamo chiacchierato amabilmente e Fiorella ci raccontava del tuo lavoro con i bambini, di quanta posta ti arrivava e con quanta pazienza rispondevi a tutti, dei tuoi viaggi e esperienze, dei libri scritti e delle tradizioni del vostro piccolo paese conosciuto in tutto il mondo per la grandezza della tua persona come uomo, scrittore, pittore e MAESTRO, maestro di vita.

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