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Pietro Mariani Cerati

commerciante


Ho conosciuto Mario Lodi a metà degli anni ’90. Come assessore alla Cultura e alla Scuola nel Comune di Novellara avevo portato nella Rocca dei Gonzaga del mio paese la mostra “L’arte del bambino”. Mario Lodi mi ha sorpreso… è stato un bel regalo.

Mi ha sorpreso perché mi sono trovato davanti una persona semplice, intelligente, preparata, di grande cultura, che sapeva ascoltare.

Il maestro, in età avanzata, era rimasto un uomo curioso.

Mario Lodi era stato invitato da alcune amministrazioni del Cadore a tenere una conversazione in un convegno; l’avevo accompagnato. Una sera ci hanno portati in una malga per una cena. Seduti a tavola stavamo mangiando. Arriva un piatto con dei formaggi. Il maestro si alza e va in cucina. Dopo un po’ di tempo torna e dice: “Cucinano bene un tipo di formaggio… non sono mai riuscito a farlo. Sono andato in cucina per vedere come fanno”.

Il maestro sapeva vedere oltre.

In accordo con Mario Lodi, avevo cercato di portare a Drizzona una classe delle scuole elementari di Novellara. Le maestre, con mio stupore e dispiacere, avevano rifiutato l’invito. Parlandone con il maestro non lo vidi sorpreso. Mi disse che la scuola non aiutava la creatività del bambino, spesso l’uccideva.

Mi raccontò di un bimbo che le maestre trovavano “difficile”, forse bisognoso di un “sostegno”. Una maestra, per fortuna, ne parlò con Mario Lodi e gli chiese se poteva portarglielo. Mario Lodi accolse per un giorno il bambino, lo trovò intelligente e molto dotato nel disegno. Lo stesso bambino alle medie andò in difficoltà quando un professore gli strappò un disegno dicendo: “È una schifezza”. Il ragazzo, piangendo, andò a sfogarsi con il maestro che per consolarlo gli disse: “Dipingi la tua rabbia”.

Essere curiosi e vedere oltre sono due lezioni del maestro Mario Lodi.

Un’altra lezione del maestro è stata che l’età non conta per fare le cose… come dice il salmista “anche da vecchi produrranno frutti”.

Con stupore di famigliari e conoscenti a 40 anni, con alcuni amici, ho fondato una rivista, “QOL”, in ebraico, voce di ecumenismo e dialogo ebraico-cristiano.

A 60 ho cominciato a scrivere romanzi, libri-intervista, dirigere una collana, “Bibbia e giornale”, con 30 titoli pubblicati… e mi sono messo a dipingere.

Il tuo ricordo, maestro, sia benedizione.

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