Maria Cristina Mussoni,
insegnante scuola dell’infanzia I.C. Bellaria (RM)
Una mattina d’autunno un uccellino di nome Cipì entra nella nostra sezione. È un passerotto, abita nelle pagine di un libro, non un albo illustrato di quelli che solitamente leggiamo, ma un libro “da grandi”; ci sono poche figure, tante scritte, quindi si ascolta e poi si immagina. Con trepidazione attendiamo gli “episodi”, ogni lettura è un piccolo viaggio. Con Cipì scopriamo i significati delle parole, facciamo ipotesi, ragionamenti e riflessioni su quello che succede, parliamo di sentimenti, felicità, incontrando pensieri diversi.
“Non si legge in un giorno – dicono i bambini – perché ha tante pagine!”.
Le sue avventure appassionano, creano attese, raccontano il mondo, la vita.
Cipì partecipa ai giochi di tutti i giorni, si anima e prende vita come burattino protagonista di spettacoli, si trasforma in un segnalibro.
Nascono disegni spontanei che narrano fatti e accadimenti ricordati da ciascuno in maniera personale, uno diverso dall’altro, tutti unici e speciali con dentro un pezzo della vita vissuta da Cipì.
“Chi ha scritto questo libro?” la domanda sorge spontanea.
“Un maestro con i suoi bambini, si chiamava Mario Lodi e quest’anno avrebbe compiuto cento anni!”
Guardiamo la sua foto, tutti gli parlano, raccontano qualcosa di loro e delle avventure di Cipì. “Ne ha passate tante e non si è mai arreso, è stato bravo, coraggioso”.
“Auguri per i cento anni Mario Lodi” dice Luna.
Il suo pensiero sorprende, è teneramente spontaneo, perché è come se l’augurio fosse rivolto a qualcuno che si conosce da sempre.
Grazie maestro! Quello che hai lasciato continuerà a vivere dentro ogni bambino e bambina tutte le volte che qualcuno gli leggerà o leggerà da sé i tuoi meravigliosi libri!
Il video del progetto
https://drive.google.com/file/d/1_gvTuuIibnezOOYV8MhvjAyyW2nxxapy/view?usp=sharing