Mathias (Matteo) Deichmann
collaboratore “Biblioteca di Lavoro”
“Oggi, al lavoro, ho incontrato una persona interessante…”. Mia moglie Francesca, responsabile per la parte umanistica di una casa editrice scolastica, si riferiva al rappresentante per la Toscana, comunista, ex partigiano, Luciano Manzuoli. Ma Luciano era anche editore della “Biblioteca di Lavoro” di Mario Lodi, di cui avevamo letto ad esempio C’è speranza se questo accade al Vho, e poco tempo dopo propose a Francesca di entrare a far parte del gruppo della biblioteca.
Fu l’inizio di un’amicizia. Con Mario, ma anche con Caterina, Fiorenzo, Gioacchino, più avanti Francesco e ovviamente Luciano. Il gruppo di lavoro si riunì più volte, a Piadena, nella nostra casa di Inverigo, a Tellaro, anche a casa di Francesco a Cervara. A me erano affidati alcuni compiti organizzativi, ad esempio cucinare per tutti, e quando possibile ascoltavo. Mario coordinava il lavoro nel suo modo tranquillo e gentile, mai direttivo, portando tutti a esprimere opinioni argomentate o semplici emozioni, anche le mie quando ero presente: le decisioni venivano prese non per votazione ma per convinzione. Si stava e si lavorava “insieme”. Ci si raccontava, si prendeva parte uno della vita dell’altro, forse analogamente a come Mario stava insieme ai suoi ragazzi. Ci fu il tragico lutto di Caterina che aveva perso figlia e genero in un incidente aereo durante il viaggio di nozze: Mario rimase in attesa che il dolore si sfogasse, ma il suo sguardo silenzioso fu più consolante delle espressioni addolorate degli altri.
Credo sia questo modo dell’“insieme” quello che mi ha più profondamente segnato dell’esperienza con Mario. Nell’attività di allora (come gruppo extraparlamentare avevamo fondato un doposcuola alternativo alla periferia di Milano), poi nel lavoro professionale di consulente con gruppi aziendali, e anche oggi nel fare ancora l’amatore e organizzatore di musica. Insieme si impara – di qui la mia avversione alla DAD, che crea distanza tra maestro e allievi – insieme si cresce, insieme si progredisce, insieme si decide! Una vera democrazia esiste solo insieme, nell’accezione tedesca di gemeinsam (in comune).
Quasi a coronamento della mia costante presenza, Mario mi chiese anche di contribuire concretamente con le mie competenze alla “Biblioteca di Lavoro”; nacque così il fascicolo “Sviluppo e sfruttamento” sulla storia dell’industria. Ne avevamo previsto anche un altro con lettere di prigionieri e disertori della prima guerra mondiale dei due fronti, che non riuscimmo a finire per motivi indipendenti dalla nostra volontà. Ma il ricordo, e la presenza, di Mario durano e spesso tornano, fino a oggi.