Lucia Tumiati
scrittrice
Cara Cosetta,
mi chiedi di ricordare un poco qualcosa su “A&B”, giornale nel quale ho lavorato con tanto piacere con tuo babbo. Su “A&B” ricordo solo alcune cose, per me poetiche e fondamentali.
Ricordo di essere venuta a Piadena in macchina con Manzuoli, amico da sempre. Passati gli Appennini ho scoperto nella valle i campi di soia, per me sconosciuta. Sono veneta e ai miei tempi nei campi c’era solo frumento e granoturco, invece quei campi verdi erano pieni di farfalline bianche. Una scoperta poetica… Poi l’arrivo a casa tua e credo di aver dormito nel tuo letto. Chissà quante benedizioni mi avrai mandato… Eri una simpatica bimbetta… Il lavoro per “A&B” e per la Biblioteca di Lavoro mi pare fossero gli argomenti di quei due giorni, e io cominciavo a entrare nell’impresa. Ma la cosa più bella di quel lavoro, non so se siano state le mie risposte ai bambini, per me è stato fondamentale capire la fantasia dei bambini e come meglio potevo aiutarli, sia rispondendo loro sulle pagine del giornale, sia per il mio personale lavoro. Poi oltre ai bambini ho iniziato anche a scrivere, rispondere, anche solo personalmente, con vari maestri che risultavano particolarmente intelligenti e moderni. Per me è stata una scoperta, con due di loro son tutt’ora amica e in confidenza (una maestra in Piemonte, una in Sardegna).
Con tuo babbo è stato un rapporto bellissimo e costruttivo. Io venivo da una vita dura ma soddisfacente (guerra, mamma ebrea, resistenza), poi un rapporto invece amaro con alcuni insegnanti dei miei figli, così essere certa che esisteva un diverso mondo scolastico e umano mi ha aiutato a crescere “dentro”. Con tuo babbo, così attento, sensibile, poetico, ma intransigente (come me…) quando è venuto a Firenze, siamo andati assieme a una intervista nella sede TV, mi pare fosse a proposito dei libri sì-libri no di testo, in classe. Poi, con mio marito che era geografo, so che Mario si fece dare dei consigli per qualcosa da dire ai bambini su “A&B”: un viaggio, una scoperta, non ricordo bene, so che si divertirono a progettare qualcosa di geografico.
Potrei dire altre cose su tuo babbo, la solidarietà mostrata sempre nei miei riguardi, per esempio.
Quanta storia, Cosetta, quanti amici che non ci sono più, quanta scuola diversa da quella che si sognava. C’è ancora gente in gamba, ma molto meno di quanto sperassi. Resta per me invece basilare la serietà, la premura, l’intelligenza serena e costruttiva di tuo babbo. Gli debbo moltissimo. È bello poterlo dire. Grazie.
Testimonianza tratta da M. Bufano, T. Colombo, C. Lodi, A. Pallotti, E. Platè (a cura di), A&B La parola ai bambini. Storia e attualità di un giornale-progetto educativo ideato da Mario Lodi, Casa delle Arti e del Gioco – Mario Lodi, 2019