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Elisabetta Costa

ex alunna


Classe della scuola di Vho, ciclo scolastico 1969-1973. Fotografia di Mario Lodi.

Del Maestro Lodi il ricordo più spiccato e immediato è la sua dolcezza e pacatezza, il suo modo di trasmettere tranquillità.

Sicuramente i suoi insegnamenti e quel suo modo di porsi hanno contribuito a formare la mia personalità.

Mi ha insegnato a essere sempre disponibile verso gli altri e a rispettarli, a sapere ascoltare ma nello stesso tempo a non lasciarmi influenzare, a portare avanti e sostenere quello in cui credo andando a volte anche “controcorrente”, a essere coerente nei comportamenti con le mie idee.

Le varie esperienze che ci ha fatto vivere in classe e fuori mi hanno insegnato ad apprezzare anche le più piccole cose. Ho dei bellissimi ricordi di vita spensierata, di voglia di tornare a scuola ogni mattina, di esperienze entusiasmanti per un bambino anche perché erano esperienze nostre e uniche.

Delle varie attività fatte a scuola ricordo in particolare, perché lho vissuta con grande coinvolgimento, la “riscrittura” del Vangelo di Matteo con il libro Gesù oggi che tra l’altro non avevo e proprio in questi giorni ho comprato perché lo voglio rileggere e sono sicura che mi aprirà la mente con ricordi stupendi.

Un piccolo aneddoto… io alle superiori ho fatto le ex magistrali e il giorno dell’esame di maturità un insegnante della commissione appena seduta mi disse una cosa tipo “so che è stata alunna del maestro Mario Lodi che ha metodi di insegnamento particolari… sarei curioso di sapere nel dettaglio con quale metodo insegna a leggere e scrivere”.  Io, non avendo fatto la prima con lui perché abitavo a Mantova, non ho saputo rispondere e sono rimasta spiazzata perché, oltre a non capire come facesse a saperlo e cosa centrasse con il mio esame, non mi ero mai posta il problema e non ne capivo l’importanza.

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